La Festa della trebbiatura
Uno degli eventi folcloristici di Giomici è la festa della ‘’ Trebbiatura ‘’.
La festa della Trebbiatura rievocata per la prima volta la scorsa estate è la festa per antonomasia dei contadini che concerne la battitura del grano.
Questa tradizione antica mista di storia e leggenda va avanti dalla fine del secolo scorso con l’avvento delle prime macchine a vapore.
Nei decenni passati l’evento non passava inosservato.
Protagonista assoluta era la ‘’ Trebbiatrice ‘’. Esternamente essa si presentava come una grande cassa di legno montata su un carro a quattro ruote della lunghezza di circa sei o sette metri e che spiccava per il suo brillante colore arancione ( finchè era nuova ) , dai suoi lati sporgevano degli assi sui quali erano montate delle pulegge.
Il tutto era azionato da un motore il quale poteva essere una macchina a vapore o un trattore oppure un motore elettrico.
La trebbiatrice veniva trainata, in un bel giorno d’estate, da un trattore e giungeva nell’aia già predisposta per la trebbiatura occupata da grandi cumuli di covoni di cereali ( grano,orzo,segale, avena ecc e dalle varie uscite veniva fuori paglia, pula e il prezioso seme ).
Una volta piazzate le macchine un gran numero di operai ( da trenta a ottanta ) erano pronti ad incominciare il proprio lavoro richiamati dal suono penetrante della sirena, talmente udibile a grande distanza che richiamava l’attenzione anche di una certa quantità di curiosi !!
Si trebbiava ad ore piccole e per parecchie ore si udiva anche in lontananza il battito frenetico del trattore e il rombo cupo della trebbiatrice, il polverone sollevato e i pagliai che pian piano crescevano in altezza si potevano vedere a gran distanza.
IL tutto era circondato da una atmosfera amena di festa dove la gente si raccontava i vecchi proverbi o gli ultimi avvenimenti , si cantavano gli stornelli con l’immancabile fisarmonica e accompagnati dal buon vino.