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Valfabbrica

Tra Valfabbrica e Sambuco

Il tratto da Valfabbrica a Sambuco, sempre nell’ambito del territorio comunale valfabbrichese, inizia in prossimità del campo da calcio del paese e, attraverso la “via di San Benedetto”, fa passare sul lato destro dl fiume Chiascio mediante un ponte. Si tratta di una stradina asfaltata che poco dopo si allontana dal fiume stesso. Dopo qualche centinaio di metri, in concomitanza con le segnalazioni del sentiero, si gira a destra su strada sterrata andando così a risalire la valle del fiume. Attraverso un tratto piuttosto comodo e ombroso ci stiamo ora dirigendo verso la località della Barcaccia, poco prima della quale si incontra la chiesetta di campagna dedicata a San Benedetto e al Beato Paolino da Coccorano (figura di cui parleremo a conclusione di questo articolo). La chiesina, restaurata nel 1993 a seguito del terremoto, è una delle testimonianze della forte antica presenza benedettina sul territorio, nonché della potenza della contea di Coccorano, realtà che di certo San Francesco d’Assisi ebbe a conoscere e frequentare.
Subito dopo la chiesa merita una visita la parte del fiume che anticamente veniva guadata mediante una barca (la Barcaccia),imbarcazione piuttosto ampia e piatta che ancora viene custodita sotto a una tettoia. prima di immettersi sulla strada asfaltata si svolti quindi a destra sulla stradina sterrata che porta al Chiascio, meta tutt’oggi di pescatori. Immessi quindi sulla strada asfaltata, prendendola nella direzione di sinistra, ci si avvia verso la diga di Valfabbrica. Ad un certo punto, prima di tale sbarramento artificiale, la segnaletica del Sentiero ci fa entrare a sinistra nel bosco e risalire verso la chiesetta di Coccorano. Lungo la salita, che piano piano si dirada allargando quindi la veduta del panorama, è possibile vedere la diga di Valfabbrica, il castello di Coccoranaccio, il castello di Biscina, la linea dell’Appennino con il monte Catria e il monte Acuto e, più verso nordest il castello di Giomici. Della chiesa di Coccorano, di importanza eccezionale dal punto di vista storico, anche francescano, abbiamo parlato e parleremo ampiamente nei numeri della nostra Rivista. A proposito di ciò, ci dà enorme piacere dare l’annuncio che è stato dato il via a dei lavori di restauro, che erano urgentissimi. Recentemente è stato fortuitamente scoperto l’antico altare di questa chiesina, che sarà ricollocato al suo interno a lavori conclusi.

Della chiesa di Coccorano, di importanza eccezionale dal punto di vista storico, anche francescano, abbiamo parlato e parleremo ampiamente nei numeri della nostra Rivista. A proposito di ciò, ci dà enorme piacere dare l’annuncio che è stato dato il via a dei lavori di restauro, che erano urgentissimi. Recentemente è stato fortuitamente scoperto l’antico altare di questa chiesina, che sarà ricollocato al suo interno a lavori conclusi. Da Coccorano si scende e, dopo una serie di incroci ravvicinati, seguendo la segnaletica, si esce dal bosco e si arriva alla località di Sambuco, .La figura del Beato Paolino da Coccorano, al secolo Paolo Bigazzini. Abbandonata la nobile origine della sua famiglia, egli lasciò tutto e seguì le orme di San Silvestro Guzzolini, il fondatore di una riforma benedettina. Proprio a Sambuco, una delle sedi di questa riforma, il futuro Beato visse e morì. A questo luogo è legata la memoria di due interessanti miracoli:
-il miracolo delle pere;
-il miracolo delle campane.
Riguardo le campane si narra che alla morte dell’amico e fondatore San Silvestro, il Beato Paolino nonostante fosse a moltissimi chilometri di distanza ebbe un’apparizione nella quale udì il suono delle campane che annunciavano la morte del. Del più caratteristico miracolo delle pere riportiamo qui a lato il racconto tratto da un antico testo silvestrino.